Paesaggio per amare by Helen Wolff

Paesaggio per amare by Helen Wolff

autore:Helen Wolff [Wolff, Helen]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Marsilio
pubblicato: 2024-03-27T17:19:12+00:00


La filosofia del personalismo e gli insegnamenti riformisti del cattolico Guardini circa la libertà della persona e l’autorità della coscienza giocarono un ruolo anche quando, nei mesi successivi, di fronte all’ascesa dei nazionalsocialisti, Helene si sentì sempre più in conflitto con l’ambiente tedesco – all’inizio si trattò anche di un conflitto con il fratello. Di fatto le idee di “comunità” di Guardini non erano utili per difendere la democrazia della Repubblica di Weimar. Al contrario: esse ignoravano il fatto che a connotare le comunità percepite non sono solo differenze culturali e inesorabili, ma anche conflitti di interesse molto tangibili che devono essere gestiti politicamente e regolamentati a livello istituzionale.56

Durante l’inverno 1930-31 e la prima metà del 1931 Helene ebbe ampiamente modo di verificare la validità delle proprie idee nei momenti di crisi. Kurt continuava a vivere in uno stato di attesa, come spiegò all’amico Mardersteig, «visto il periodo di massima depressione dell’economia e dello stato», rinunciando a cercarsi un lavoro, ovvero a vedersi opporre «inevitabili rifiuti». La crisi economica rallentava la procedura di liquidazione della casa editrice, il cui nucleo sarebbe passato in mano a Peter Reinhold, cognato della ex moglie; il pensiero del debito in sospeso con la Pantheon lo tormentava e, pur avendo ancora un «diluvio di lettere» da sbrigare, soffriva perché non aveva «nulla di “reale”, di sostanzioso o di produttivo da fare. Non so dirti quanto vorrei poter svolgere un’attività sensata, più o meno in linea con le mie possibilità e le mie capacità – che non sopravvaluto. E ti assicuro: se in passato, in qualche occasione, posso essere stato esigente a tale riguardo, intendo quanto a “ruolo importante e stipendio”, ora ciò è del tutto superato. Quel che conta per me è un’opportunità di lavoro, nient’altro».57

Helene apprezzava l’umiltà di questo nuovo atteggiamento che dimostrava quanto Kurt fosse capace di cambiare. Quando la andava a trovare, non si limitava più a comprarle delle tende, ma lavava anche i piatti e rifaceva il letto. Nel frattempo, inoltre, si erano concluse le pratiche del divorzio. Nonostante questo, continuavano a sussistere «differenze incolmabili»58 che li portarono sull’orlo della rottura. Mentre Kurt si recava in Engadina con la ex moglie e i figli e programmava un periodo primaverile di riposo a Mentone per riprendersi dalle conseguenze di un’intossicazione da pesce, a Parigi Helene si toglieva praticamente il pane di bocca per inviare ogni mese gran parte del suo stipendio a Monaco e contribuire così al mantenimento della madre e della sorella.

Dalla fine dell’anno Helene non lavorava più per John Holroyd-Reece, ma come segretaria di una sede distaccata della Società delle Nazioni, l’Institut International de Coopération Intellectuelle. Perlomeno si era liberata dell’atmosfera opprimente della Pantheon e l’impiego fuori dalla sfera d’influenza di Kurt Wolff rafforzava la sua fiducia in se stessa, ma il nuovo lavoro, «battere a macchina stupidissime risoluzioni»,59 non le dava alcuna gioia, la esauriva fisicamente e non le offriva alcuna prospettiva futura di una vita insieme all’uomo che amava. L’«ardente desiderio» di Kurt Wolff, che la esortava a



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